Anaid Manoukian (Milano, 1970) si laurea in Scienze politiche all’Università degli Studi di Milano con una tesi in Filosofia della Politica sul concetto di pariah secondo Hannah Arendt; negli scritti della filosofa e politologa trova le risposte alle tante domande derivanti dall’essere nipote di un profugo armeno scampato al genocidio.
Cresce in una famiglia in cui le arti sono passione e professione: il padre architetto e la madre pittrice e gallerista, le permettono di vivere a stretto contatto con artisti come Ponina Ciliberti Tallone, letterati come il grecista Dario Del Corno, storici dell’arte come Philippe Daverio. Affascinata dai pittori del Quattrocento toscano – Piero della Francesca, Beato Angelico, Giotto – e del Novecento da Amedeo Modigliani a Jean-Michel Basquiat, Manoukian ama la lettura (Marguerite Yourcenar, Nina Berberova,) ed è appassionata di botanica.
Dal 2010 si dedica con costanza alla pittura, attraverso la cui pratica esprime il proprio disagio verso la sofferenza umana e l’amore per la natura. Mostre collettive: I taglieri del ’900, a cura di Luigi Cavadini e Flaminio Gualdoni, omaggio a Ico Parisi, Como, ex chiesa di San Pietro in Atrio, 1995; Gallery Sweet Gallery outdoor, a cura di Elena Isella, Mariano Comense (Como), 11 maggio – 2 giugno 2019; Arte per l’Arte, Torno (Como), 12-14 luglio 2019; Ecotrasformazioni, a cura di Manuela Moretti, Como, Studio Corbetta, 26 settembre – 12 ottobre 2019; Gallery Sweet Gallery outdoor, a cura di Elena Isella, Mariano Comense (Como), 5 giugno – 4 luglio 2021. Gallery Sweet Gallery outdoor, a cura di Elena Isella, Mariano Comense (Como), maggio/giugno 2023. Mostre Personali: Anaid Manoukian. Autoritratto, a cura di Elena Isella, 27 novembre- 5 dicembre 2021. Una pittrice sensibile, Galleria Antonio Battaglia, catalogo a cura di Vittoria Coen, novembre 2023.



acrilico, matita, acquerello, paste acriliche e polvere di marmo su carta, polistirolo e polistirene, 22 x 115 x 12 cm